giovedì 23 dicembre 2010

Una poesia per Natale...


Ecco un graditissimo omaggio poetico che la nostra amica Marga ci ha offerto come augurio di Natale.
Ecquinozio e solstizio con eclissi di Luna.
Oggi ho camminato per più di un ‘ora tra andata e ritorno, nella foresta per raggiungere la mia casa sui monti.
Cappuccetto rosso non ha incontrato nessun lupo e nessun capriolo,  ma tanto silenzio e pace.
La neve ha il potere di purificare la nostra aura.
Eleva, sembra, di migliaia di volte il nostro tasso vibrazionale, qualunque esso sia.
Stasera la luna è piena e ci porta messaggi di abbondanza e condivisione.
Con eclissi…non molto visibile da noi al sud Europa.
Mi sento il lupo che cambia in me, che si trasmuta, che cresce e si eleva.
La pace esterna fa affiorare il silenzio interiore portando la chiarezza alle idee.

mercoledì 22 dicembre 2010

Principio Maschile e Principio Femminile


La trasformazione in Uomo Reale

L’antica sapienza dell’India così parla dell’Uno nelle Upanishad:
<<Si guardò intorno e nulla vide di diverso da se medesimo “QUESTO SONO IO”, furono le prime parole che pronunciò. Egli ebbe paura. Perciò ha paura chi è solo. Ma poi pensò “Di chi dunque ho paura, se nulla vi è all’infuori di me”. Quindi gli passò la paura. Egli non era contento. Perciò non è contento chi è solo. Egli sentì il desiderio di un altro.
La sua grossezza era allora quella di un uomo e di una donna abbracciati. Egli si scisse in due parti. Così ebbero origine il Principio Maschile ed il Principio Femminile>> .

sabato 11 dicembre 2010

La meditazione Devavani


Devavani è la Voce Divina che prende vita e parla attraverso colui che medita diventando un vaso vuoto, un canale. Questa meditazione è un Latihan per la lingua; rilassa talmente la mente cosciente che alla fine della meditazione ti sarà impossibile non addormentarti profondamente, per cui va fatta come ultima attività della giornata.
La meditazione si compone di quattro stadi di 15 minuti l'uno. Per tutta la meditazione tieni gli occhi chiusi.

lunedì 6 dicembre 2010

La meditazione nadabrahma


La Nadabrahma è un'antica tecnica tibetana, che originariamente veniva praticata nelle prime ore del mattino. È una tecnica di meditazione da seduti, in cui il suono 'mmmm' e i movimenti delle mani creano un equilibrio interiore, un'armonia tra corpo e mente. Può essere fatta a qualsiasi ora del giorni, da soli o con altri. E' necessario essere a stomaco vuoto e dopo la meditazione si deve restare inattivi per almeno quindici minuti. La meditazione dura un'ora e si compone di tre stadi.

La meditazione nataraj


La Meditazione Nataraj è una tecnica scelta spesso come meditazione serale nei campi di meditazione.
Nataraj è la danza trasformata in meditazione totale. Si compone di tre stadi, per una durata complessiva di 65 minuti.

La meditazione kundalini


La Meditazione Kundalini è la meditazione del tramonto, sorella della Dinamica, la meditazione dell'alba, ed è amata moltissimo da quanti la praticano. Si compone di quattro stadi di quindici minuti ciascuno.


La meditazione dinamica


La Meditazione Dinamica dura un'ora ed è divisa in cinque stadi. Può essere fatta da soli, ma sarà ancora più potente se fatta con altri. È un'esperienza individuale, quindi non dovresti prestare alcuna attenzione a chi è intorno a te e dovresti tenere gli occhi chiusi per tutta la durata, meglio ancora se con una mascherina per gli occhi. È meglio farla a stomaco vuoto e indossare abiti larghi e comodi.

Respira il più velocemente e il più profondamente possibile; usa tutta la tua energia, ma rimani sempre un testimone. Osserva ciò che accade come se fossi solo uno spettatore. Questo essere testimone deve continuare per tutte e tre le fasi. E quando tutto si ferma, quando nel quarto stadio resterai completamente inattivo, questa attenzione giungerà al suo culmine.

mercoledì 1 dicembre 2010

Le meditazioni


Eppur si muove...


A volte sembra essere tutto fermo, immobile, neanche un filo di vento e la nave è in secca.
Per me che ho vissuto 20 anni all’estero, traslocato 17 volte in quel lasso di tempo, abituata a viaggiare spesso, per lavoro o per piacere, essermi fermata in una piccola, tranquilla cittadina, provinciale del centro Italia è un’esperienza “quasi dolorosa”.
Il piacere caldo e lento dell’immobilità, l’insicurezza cullata dal piacere del “dolce far nulla”, il cibo che non manca mai e che intoppa le arterie, una televisione che sembra quasi “trasmissione a circolo chiuso”.
Sembra tutto andare lentamente, molto lentamente, ora poi siamo in inverno, meno male che già nevica così abbiamo un’altra scusa buona per non muoverci.